STONELAB by IMM

Attività di STONELAB

Lo StoneLab by IMM nasce dal bisogno di supportare le aziende del settore lapideo soddisfacendo le loro richieste relative a un laboratorio capace di eseguire prove di caratterizzazione dei materiali lapidei secondo sia i metodi di prova europei (EN), necessari alla marcatura CE dei prodotti lapidei, sia secondo quelli statunitensi (ASTM).

Il personale di StoneLab ha accumulato negli anni una notevole esperienza nel caratterizzare materiali lapidei destinati a progetti di tutte le dimensioni, dai più piccoli ai più grandi.

Dunque il Laboratorio può offrire i suoi servizi per definire campagne di monitoraggio della qualità dei materiali lapidei destinati a grandi progetti, trovando il miglior equilibrio tra attendibilità dei dati e contenimento dei costi per il cliente.

Oltre i materiali lapidei

Le attività di StoneLab by IMM tuttavia non si limitano alle sole caratterizzazioni dei materiali lapidei. Il laboratorio esegue anche prove di caratterizzazione di agglomerati sia a base cementizia, sia a base resina. In aggiunta il laboratorio è disponibile per caratterizzare nuove tipologie di materiali o ancoraggi metallici da applicare ai materiali lapidei.

Il laboratorio inoltre offre:

  • Attività di ricerca per aziende operanti nel settore lapideo e collaborazioni con enti di ricerca/università;
  • Formazione di operatori del settore lapideo con lo scopo di promuovere la qualità e la conoscenza dei materiali lapidei;
  • Tutoraggio di studenti universitari nella preparazione delle loro tesi di laurea inerenti il settore lapideo.

Marcatura CE

La Marcatura CE per i prodotti finiti in pietra naturale è obbligatoria in tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea dal 2006, ma dal 1 luglio 2013 lo è in modo ancora più cogente in quanto è entrato in vigore il Regolamento No. 305/2011 sui prodotti da costruzione.

Il Regolamento rende obbligatoria la Marcatura CE su tutti i prodotti da costruzione, incluse le seguenti categorie:

  • Lastre in pietra naturale per rivestimenti
  • Lastre in pietra naturale per pavimenti e scale
  • Marmette modulari in pietra naturale
  • Lastre in pietra naturale per Pavimentazioni esterne
  • Cubetti in pietra naturale per Pavimentazioni esterne
  • Cordoli in pietra naturale per Pavimentazioni esterne

Prove EN eseguite da STONELAB by IMM



EN 12407 – ANALISI PETROGRAFICA

L’Analisi Petrografica fornisce indicazioni di importanza fondamentale sulla natura del materiale sia dal punto di vista strutturale, sia da quello chimico. La prova risulta particolarmente utile nel caso si debba determinare la presenza di minerali che possono dare fenomeni di alterazione del colore (vedi pirite). Il provino necessario alla prova è tipicamente di dimensioni 300x300x30 mm

EN 13755 – ASSORBIMENTO D’ACQUA A PRESSIONE ATMOSFERICA

L’assorbimento d’acqua indica quanto peso (in percentuale rispetto al peso secco) guadagna il materiale una volta posto in immersione totale fino alla saturazione (min. 48h di immersione).

Questo parametro fornisce due utili informazioni:
1) La propensione all’entrata nella struttura del materiale di uno degli agenti di alterazione di maggiore efficienza. L’acqua infatti  può essere responsabile del danneggiamento del materiale sia mediante azione meccanica (passaggio da stato liquido a stato solido (Ghiaccio)), sia mediante azione chimica essendo il veicolo per l’introduzione nel materiale di sostanze che possono modificarne la struttura o alterare minerali presenti nella roccia.
2) Il peso complessivo del materiale saturo in acqua da tenere di conto in fase progettuale.

La metodologia EN prevede l’utilizzo di 6 provini cubici con dimensioni tipicamente di 50x50x50 mm. Le misurazioni vengono effettuate a pressione atmosferica con temperatura di condizionamento Dry pari a 70°C.

EN 1936 – MASSA VOLUMICA APPARENTE E POROSITA’ APERTA

La Massa Volumica Apparente indica il peso per unità di volume del materiale (in condizioni Dry).
Il procedimento di prova prevede una fase di essiccamento in stufa a 70°C seguito dall’inserimento dei provini in una camera dalla quale viene asportata l’aria. Successivamente, viene introdotta gradualmente nell’ambiente sottovuoto dell’acqua. Ad immersione completa dei provini viene reintegrata nella camera la pressione atmosferica.
La Porosità aperta indica, in percentuale, il rapporto tra il volume dei pori aperti e quello apparente del provino.
Come per la prova di assorbimento d’acqua a pressione atmosferica (EN 13755) i provini necessari sono 6 di dimensioni tipicamente pari a 50x50x50 mm

EN 1925 – ASSORBIMENTO D’ACQUA PER CAPILLARITA’

La prova EN 1925 indica la quantità d’acqua per unità di superficie, in relazione al tempo, incamerata da un provino posto ad assorbire su una sola faccia a contatto con l’acqua. I valori ottenuti possono variare notevolmente a seconda che venga posta a contatto con l’acqua la faccia di “Verso” o quella di “Contro”. I provini hanno tipicamente dimensioni pari a 50x50x50mm e sono in numero di 6 come per la prova di assorbimento per immersione totale.

EN 1926 – RESISTENZA A COMPRESSIONE

La Resistenza a Compressione indica il carico massimo per unità di superficie, espresso in MPa, che un provino cubico è capace di sopportare prima di cedere quando compresso su due facce opposte (raramente la prova viene eseguita sulle facce opposte di un provino cilindrico).
Le caratteristiche di resistenza a questo tipo di sollecitazione variano a seconda che il provino sia allo stato completamente asciutto  (Dry) o completamente saturo in acqua (Wet).
Altro fattore che influenza sensibilmente le capacità di resistenza del materiale alla compressione è l’orientazione del carico rispetto al “Verso” e al “Contro”.
La Resistenza a Compressione fornisce informazioni utili sul comportamento del materiale lapideo rispetto a sollecitazioni dovute a carichi strutturali (ad es.: colonne) o superfici di ridotte dimensioni sottoposte ad elevati carichi.
La norma prevede che la prova venga eseguita obbligatoriamente su provini allo stato “Asciutto” (> 48 ore a 70°C) e, facoltativamente, su provini completamente saturi in acqua.
Il numero minimo di provini richiesto è pari a 10, di dimensioni tipiche pari a 50x50x50mm, per ciascuna delle accoppiate Condizionamento-direzione applicazione del carico possibili.

EN 13161 – RESISTENZA A FLESSIONE A MOMENTO COSTANTE

La Resistenza a Flessione a momento costante fornisce informazioni particolarmente utili sul comportamento del materiale lapideo rispetto alle sollecitazioni che, ad esempio, una lastra deve sopportare una volta applicata su una facciata ventilata.
La norma prevede che la prova venga eseguita obbligatoriamente su provini in condizioni “Asciutte” (Dry) e, facoltativamente, su provini saturi in acqua (Wet). Per le applicazioni in esterno, è sempre consigliabile eseguire le prove con entrambi i condizionamenti perché le caratteristiche meccaniche di alcuni materiali lapidei variano sensibilmente a seconda del contenuto d’acqua al loro interno.
Altro fattore che influenza sensibilmente le capacità di resistenza del materiale alla flessione è l’orientazione del carico rispetto al “Verso” e al “Contro”.
La norma prevede una temperatura di condizionamento Dry pari a 70°C.
E’ richiesto un quantitativo minimo di 10 provini per ciascuna delle possibili accoppiate Condizionamento-direzione applicazione del carico.
Le dimensioni dei provini variano in relazione allo spessore. Tipicamente, per uno spessore pari a 30 mm, i provini hanno delle dimensioni di 180x90x30mm.

EN 12372 – RESISTENZA A FLESSIONE SOTTO CARICO CONCENTRATO

La Resistenza a Flessione sotto carico concentrato fornisce informazioni particolarmente utili sul comportamento del materiale lapideo rispetto alle sollecitazioni che ad esempio una lastra deve sopportare una volta applicata su una facciata ventilata.
La norma prevede che la prova venga eseguita obbligatoriamente su provini in condizioni “Asciutte” (Dry) e, facoltativamente, su provini saturi in acqua (Wet). Per le applicazioni in esterno è sempre consigliabile eseguire le prove con entrambi i condizionamenti perché le caratteristiche meccaniche di alcuni materiali lapidei variano sensibilmente a seconda del contenuto d’acqua al loro interno.
Altro fattore che influenza sensibilmente le capacità di resistenza del materiale alla flessione è l’orientazione del carico rispetto al “Verso” e al “Contro”.
La norma prevede una temperatura di condizionamento Dry pari a 70°C.
E’ richiesto un quantitativo minimo di 10 provini per ciascuna delle possibili accoppiate Condizionamento-direzione applicazione del carico.
Le dimensioni dei provini variano in relazione allo spessore. Tipicamente, per uno spessore pari a 30 mm, i provini hanno delle dimensioni di 180x90x30mm.

EN 14158 – ENERGIA DI ROTTURA

La prova EN 14158 misura l’energia necessaria a rompere una mattonella di materiale lapideo. La misurazione avviene facendo cadere sul materiale, posto su un letto di sabbia, una sfera di acciaio da altezze progressivamente sempre maggiori.

EN 13364 – CARICO DI ROTTURA DEI FORI DI FISSAGGIO

La prova EN 13364 consiste nell’applicare una forza in direzione perpendicolare alla faccia di un provino attraverso un perno precedentemente posizionato in un foro praticato in uno dei suoi lati e nel misurare il carico di rottura del provino.
Come per tutte le prove meccaniche, i risultati possono essere fortemente influenzati dalla disposizione relativa tra l’ancoraggio e la direzione delle eventuali anisotropie presenti nel materiale (il “Verso”). E’ obbligatorio svolgere le prove su provini completamente asciutti e facoltativo eseguirle su provini completamente saturi in acqua.
La dimensione tipica dei provini è 200x200x30mm, ma può essere variata in relazione allo spessore del materiale.

EN 14157 – RESISTENZA ALL’ABRASIONE (CAPON E BOEHME)

La Norma EN 14157 specifica le metodologie per la determinazione della resistenza all’abrasione dei materiali lapidei destinati alle pavimentazioni. Lo StoneLab by IMM esegue sia la procedura di riferimento (la “Capon”), sia quella che utilizza l’abrasimetro Boehme.

EN 14231 – RESISTENZA ALLO SCIVOLAMENTO

La Norma EN 14231 misura la scivolosità delle superfici sottoposte a calpestio. La strumento utilizzato per la prova è il British Pendulum Tester (Strumento utilizzato del resto dalla corrispondente Norma ASTM E303) e simula lo scivolamento di una scarpa sulla superficie della pavimentazione. I provini, almeno 6 e rappresentativi della finitura superficiale di interesse, hanno dimensioni tipicamente pari a 300x120x(spessore).

EN 14146 – DETERMINAZIONE DEL MODULO ELASTICO DINAMICO

La prova EN 14146 determina il Modulo Elastico Dinamico del materiale mettendo in relazione tra loro i seguenti parametri:frequenza di risonanza, Massa Volumica Apparente (vedi EN 1936), forma e dimensione del provino. Questa tipologia di test, non distruttiva, consente il monitoraggio delle caratteristiche meccaniche di materiali sottoposti a sollecitazioni quali gicli gelo/disgelo o shock termici.

EN 12371 – RESISTENZA AI CICLI GELO/DISGELO

La Norma EN12371 definisce il numero e le caratteristiche dei cicli di gelo/disgelo ai quali un materiale lapideo viene sottoposto per valutarne la resistenza a questa tipologia di sollecitazione. Per quantificare gli effetti della prova di invecchiamento, i cicli EN 12371 vengono sempre associati ad una prova meccanica di riferimento, generalmente la Resistenza a Flessione sotto carico concentrato (EN 12372).

EN 14066 – RESISTENZA ALLO SHOCK TERMICO

La Norma EN 14066 definisce il numero e la tipologia di cicli di shock termico ai quali i provini di materiale lapideo devono essere sottoposti per valutarne l’eventuale decremento delle caratteristiche meccaniche. Il ciclo di shock termico è composto da un periodo in stufa ad alta temperatura seguito da un periodo di immersione totale del provino in acqua a temperatura ambiente.
La valutazione del danno subita dal materiale sottoposto ai cicli di shock termico è affidata alla prova di identificazione del Modulo Elastico Dinamico (EN 14146).

EN 16306 – RESISTENZA DEL MARMO AI CICLI TERMICI/UMIDI (BOWING)

La Norma EN16306 identifica il numero e la tipologia dei cicli ai quali sottoporre i marmi per quantificarne la eventuale tendenza all’imbarcamento. E’ infatti noto che alcuni di essi possono incurvarsi col passare del tempo specie se tagliati in lastre di grandi dimensioni e piccoli spessori. La presenza di umidità può accentuare ed accelerare il fenomeno di deformazione.

EN 12370 – RESISTENZA ALLA CRISTALLIZZAZIONE DEI SALI

La prova EN12370 è intesa per stabilire la resistenza alla cristallizzazione dei sali delle pietre naturali quando questa viene considerata rilevante, cioè per materiali caratterizzati da porosità aperta, misurata mediante EN1936, maggiore del 5%. La prova non può essere usata da sola ed i risultati devono essere sempre considerati insieme ad altre prove fisiche che indicano la durabilità del materiale, il principale dei quali è quello riguardante la Resistenza ai cicli di gelo/disgelo (EN 12371).
Il ciclo di prova prevede l’immersione del materiale in una soluzione acquosa contenente Sodio solfato decaidrato seguito da un periodo di condizionamento in stufa. La valutazione dell’eventuale danno subito dal materiale è sia di tipo visivo, sia mediante valutazione della perdita di peso del provino dovuta a disgregamento.

EN 14581 – DETERMINAZIONE DELLA DILATAZIONE TERMICA LINEARE

La Norma EN 14581 fornisce la metodologia per quantificare la tendenza di un materiale lapideo a variare le proprie dimensioni al variare della temperatura. Il valore ottenuto è particolarmente significativo per meglio definire le dimensioni delle fughe tra lastre o marmette adiacenti.

Prove ATSM eseguite da STONELAB by IMM



ASTM C1721 – ESAME PETROGRAFICO

L’esame petrografico fornisce informazioni di fondamentale importanza riguardo la natura del material analizzato sia dal punto di vista strutturale che da quello chimico. Il test si rivela particolarmente utile se è necessario determinare la eventuale presenza di fasi mineralogiche che possono portare ad alterazione del colore della roccia (ad.es. la pirite). La dimensione del provino richiesto per la prova è generalmente pari a 300x300x30 mm

ASTM C97 – ASSORBIMENTO D’ACQUA E MASSA VOLUMICA APPARENTE

L’assorbimento d’acqua indica quanto peso guadagna il materiale (espresso come percentuale del peso a secco) una volta che questi venga messo ad assorbire fino alla completa saturazione (per min. 48 ore).

Questo parametro fornisce due utili indicazioni:

La tendenza  ad entrare nel materiale di uno degli agenti esterni di alterazione più efficienti. Infatti, l’acqua può essere responsabile del danneggiamento del materiale sia per azione meccanica (cambiamento di fase da liquida a solida), sia per azione chimica, essendo l’acqua il veicolo per l’introduzione nel materiale di sostanze che possono alterare o la struttura o i minerali presenti nella roccia.

Il peso del materiale saturo in acqua deve essere considerato nella fase progettuale di un’opera.

La massa volumica apparent indica il peso del materiale per unità di volume (in condizioni asciutte).

Il metodo di prova ASTM richiede l’utilizzo di cinque provini cubici con dimensioni tipicamente pari a 50x50x50 mm. Le misurazioni sono effettuate a pressione atmosferica e con una temperatura di condizionamento asciutto pari a 60 °C.

ASTM C170 – RESISTENZA A COMPRESSIONE

La prova di resistenza a compressione fornisce il valore del massimo carico su unità di superficie, espresso in MPa o Psi, che il materiale può sopportare prima del cedimento quando compresso su due facce opposte di un provino cubico (raramente la prova viene eseguita su provini cilindrici).

La resistenza a questo tipo di sollecitazione varia se la prova viene eseguita su provini completamente asciutti (Dry) o completamente saturi in acqua.

Un altro fattore che influenza grandemente la resistenza di un materiale lapideo alla compressione è la direzione di applicazione del carico in relazione ai piani di stratificazione/debolezza, se presenti.

Questa prova fornisce indicazioni utili sul comportamento del materiale se sottoposto a carichi strutturali (i.e. colonne) o su piccole superfici sottoposte ad elevati carichi.

La norma prevede il condizionamento asciutto con temperatura di 60°C e una immersione completa in acqua di almeno 48 ore per quello saturo in acqua.

Sono previsti almeno 5 provini di dimensioni 50x50x50 mm per ogni possibile combinazione di condizionamento/dir. applicazione del carico.

ASTM C88O – RESISTENZA A FLESSIONE

La norma ASTM C880 si riferisce alla prova di resistenza a Flessione sotto modulo costante, altrimenti conosciuta come resistenza a Flessione a 4 punti.

Come per le altre prove di caratterizzazione meccanicala resistenza a Flessione varia se la prova viene eseguita su provini completamente asciutti (Dry) o completamente saturi in acqua.

Un altro fattore che influenza grandemente la resistenza di un materiale lapideo alla compressione è la direzione di applicazione del carico in relazione ai piani di stratificazione/debolezza, se presenti.

La Resistenza a Flessione fornisce informazioni particolarmente utili sul comportamento del material lapideo in relazione alle sollecitazioni che, per esempio, una lastra può subire una volta applicata su di una facciata ventilate.

La norma prevede il condizionamento asciutto con temperatura di 60°C e una immersione completa in acqua di almeno 48 ore per quello saturo in acqua.

Tipicamente sono previsti almeno 5 provini di dimensioni 350x100x30 mm per ogni possibile combinazione di condizionamento/dir. applicazione del carico, ma la dimensione dei provini stessi può variare in relazione allo spessore previsto per il progetto.

ASTM C99 – MODULO DI ROTTURA

La norma ASTM C99 si riferisce al metodo di prova che determina la Resistenza a Flessione sotto carico concentrato altrimenti noto come Modulo di Rottura.
Come per le altre prove di caratterizzazione meccanica la resistenza a Flessione varia se la prova viene eseguita su provini completamente asciutti (Dry) o completamente saturi in acqua.

Un altro fattore che influenza grandemente la resistenza di un materiale lapideo alla compressione è la direzione di applicazione del carico in relazione ai piani di stratificazione/debolezza, se presenti.

La Resistenza a Flessione fornisce informazioni particolarmente utili sul comportamento del material lapideo in relazione alle sollecitazioni che, per esempio, una lastra può subire una volta applicata su di una facciata ventilate.

La norma prevede il condizionamento asciutto con temperatura di 60°C e una immersione completa in acqua di almeno 48 ore per quello saturo in acqua.

Sono previsti almeno 5 provini di dimensioni 200x100x60 mm per ogni possibile combinazione di condizionamento/dir. applicazione del carico.

ASTM C1354 – RESISTENZA DEI SINGOLI PUNTI DI ANCORAGGIO NEI MATERIALI LAPIDEI

La norma ASTM C1354 fornisce le procedure di prova volte a definire il comportamento dei singoli punti di ancoraggio applicati ad un material lapideo, siano essi posizionati sulle coste o sulla faccia posteriore di una lastra. Questo test prevede che i carichi possano essere applicati sull’ancoraggio sia perpendicolarmente alla faccia principale (Pull-Out o Push-in), sia paralleli ad essa (sforzo di taglio puro).

Come per le altre prove di caratterizzazione meccanica la Resistenza dei Punti di ancoraggio può variare sia se la prova viene eseguita su provini completamente asciutti (Dry) o completamente saturi in acqua, sia in relazione al posizionamento dell’ancoraggio rispetto ai piani di debolezza della roccia, se presenti.

Questo test è particolarmente importante, insieme alla resistenza a flessione, in quanto strettamente correlato ad un utilizzo sicuro del materiale. Infatti se un ancoraggio non è ben adeguato alle caratteristiche del materiale, si possono avere cedimenti catastrofici che possono portare, ad esempio, alla caduta di lastre di materiale lapideo da una facciata ventilata. E’ facile immaginare i possibili danni alle proprietà, o peggio alle persone, che una eventualità del genere può arrecare.

Sono previsti almeno 5 provini di dimensioni 300x300x(spessore di progetto) mm per ogni possibile combinazione di condizionamento/dir. applicazione del carico.

ASTM C1353 – RESISTENZA ALL’ABRASIONE

La prova di resistenza all’Abrasione viene eseguita mediante l’tilizzo dello strumento “Taber Abraser” il quale abrade la superficie dei provini mediante l’utilizzo di due ruote abrasive. L’indice di abrsione del materiale viene calcolato sulla base della perdita di peso dei provini alla fine del processo di abrasione e della massa Volumica Apparente del materiale sottoposto a prova.

ASTM E303 – DETERMINAZIONE DELLE PROPRIETÀ DI ATTRITO DELLA SUPERFICIE (RESISTENZA ALLO SCIVOLAMENTO

La prova di resistenza allo Scivolamento ASTM E303 viene eseguita da un macchinario, il British pendulum tester, che simula l’azione di una scarpa nel momento in cui impatta sulla superficie di un pavimento.

L’unità di misura che quantifica la scivolosità di una superficie , il BPN, è dunque l’espressione del coefficiente d’attrito dinamico dovuto, tra gli altri fattori, alla finitura superficiale della pavimentazione che si va ad analizzare.

Questa tipologia di prova viene spesso richiesta nel mercato anglosassone soprattutto in relazione a differenti importi assicurativi a copertura di pavimentazioni con diverso grado di scivolosità.

Le prove, eseguite sia su superficie asciutta, sia su superficie bagnata, utilizzano provini di dimensioni in genere pari a 200x200x20 mm.

ASTM C215 – MODULO ELASTICITO DINAMICO

La prova ASTM C215 determina il Modulo Elastico Dinamico di un material lapideo mettendo in relazione I seguenti parametric: frequenza di risonanza, massa volumica apparente (vedere ASTM C97), forma e dimensioni dei provini. Questa tipologia di prova, non distruttiva, permette di monitorare l’evoluzione delle caratteristiche meccaniche di un materiale sottoposto a stress quali possono i cicli di gelo/disgelo o quelli di shock termico.

ASTM C1352 – MODULO DI ELASTICITÀ A FLESSIONE

La prova ASTM C1352 fornisce informazioni utili riguardo alla caratteristiche deformative dei materiali lapidei in relazione ad uno stress a flessione. Questi dati possono rivelarsi utili per confrontare diverse tipologie di materiale lapideo o, nel caso di un singolo materiale, il comportamento dello stesso in relazione alla direzione di applicazione del carico rispetto ai piani di discontinuità/debolezza.

Sono previsti almeno 5 provini tipicamente di dimensioni 350x100x30 mm per ogni possibile combinazione di condizionamento/dir. applicazione del carico. Le dimensioni dei provini possono comunque variare in relazione allo spessore del materiale.

ASTM C666 – RESISTENZA AI CICLI DI GELO/DISGELO

Sebbene la norma ASTM C66 sia stata concepita inizialmente per i calcestruzzi, è uso comune utilizzarne il numero e la tipologia di cicli anche sui materiali lapidei per determinarne la resistenza ai cicli di gelo/disgelo.

I cicli vengono sempre associati ad una prova meccanica, generalmente la Resistenza a Flessione (ASTM C880), da eseguire su un lotto omogeneo di materiale diviso in due parti: una parte non sottoposta ai cicli che farà da riferimento ed una parte sottoposta ai cicli che quantificherà l’eventuale degrado del materiale.

L’evoluzione di un eventuale degrado delle caratteristiche meccaniche del materiale viene monitorata mediante un esame non distruttivo quale l’ ASTM C215 (Modulo Elastico Dinamico). Le misurazioni vengono eseguite ad intervalli prestabiliti durante lo svolgimento dei cicli di gelo/disgelo.

Prove EN elementi di muratura eseguite da STONELAB by IMM



EN 772-1 RESISTENZA A COMPRESSIONE

Lo STONELAB è in grado di eseguire la prova di Resistenza a Compressione di elementi sia Bassa Densità, sia ad Alta densità. E’ possibile eventualmente effettuare le operazioni preliminari di preparazione dei provini da sottoporre a prova.

EN 772-2 DETERMINAZIONE DELLA PERCENTUALE DEI VUOTI

La determinazione dei vuoti di un elemento viene effettuata con il metodo della carta ed azione di compressione, come da indicazioni della Norma.

EN 772-3 DETERMINAZIONE DEL VOLUME NETTO E DELLA PERCENTUALE DI VUOTI

Questa metodologia è rivolta specificatamente agli elementi di Muratura in Laterizio e si basa essenzialmente sul metodo di misura mediante determinazione del Peso Idrostatico.

EN 772-4 MASSA VOLUMICA APPARENTE E POROSITÀ APERTA ELEMENTI PER MURATURA IN PIETRA NATURALE

La Massa Volumica Apparente indica il peso per unità di volume del materiale (in condizioni Dry).
Il procedimento di prova prevede una fase di essiccamento in stufa a 70°C seguito dall’inserimento dei provini in una camera dalla quale viene asportata l’aria. Successivamente, viene introdotta gradualmente nell’ambiente sottovuoto dell’acqua. Ad immersione completa dei provini viene reintegrata nella camera la pressione atmosferica.
La Porosità aperta indica, in percentuale, il rapporto tra il volume dei pori aperti e quello apparente del provino.

EN 772-6 RESISTENZA A FLESSIONE ELEMENTI IN CALCESTRUZZO

La Norma EN 772-6 si riferisce alla determinazione della resistenza a trazione per flessione degli elementi di muratura di calcestruzzo aventi larghezza minore di 100 mm e rapporto fra lunghezza e larghezza maggiore di 10.

EN 772-7 ASSORBIMENTO D’ACQUA PER BOLLITURA ELEMENTI DI LATERIZIO

La norma EN 772-7 fornisce il metodo per determinare l’assorbimento d’acqua di strati impermeabili all’umidità di elementi di muratura di laterizio mediante bollitura dei provini in acqua.

EN 772-10 DETERMINAZIONE DELL’UMIDITÀ DEGLI ELEMENTI DI MURATURA IN SILICATO DI CALCIO E CALCESTRUZZO AEROCLAVATO

Determinazione dell’Umidità degli elementi di muratura in silicato di calcio e calcestruzzo aeroclavato. Per elementi con lunghezza > 500 mm o larghezza >300 mm è consentito il partizionamento dell’elemento stesso ai fini di prova.

EN 772-11 ASSORBIMENTO D’ACQUA PER CAPILLARITÀ

Questo metodo di prova consente di determinare il coefficiente di assorbimento d’acqua per capillarità per gli elementi di muratura di calcestruzzo, materiale lapideo naturale e materiale lapideo agglomerato ed il tasso iniziale di assorbimento d’acqua di elementi di muratura di laterizio.

EN 772-13 MASSA VOLUMICA A SECCO ASSOLUTA ED APPARENTE

Questo metodo di prova consente di determinare la massa volumica asecco assoluta e la massa volumica a secco apparente degli elementi di muratura. Da questo tipo di determinazione sono esclusi gli elementi di muratura di pietra naturale.

EN 772-14 DETERMINAZIONE DELLA VARIAZIONE DI UMIDITÀ DI ELEMENTI DI MURATURA DI CALCESTRUZZO E DI MATERIALE LAPIDEO AGGLOMERATO

Questo metodo di prova consente di determinare, per gli elementi di muratura di calcestruzzo e materiale lapideo agglomerato, la variazione dimensionale al variare dell’umidità interna al materiale.

EN 772-15 DETERMINAZIONE DELLA PERMEABILITÀ AL VAPORE ACQUEO DI ELEMENTI DI MURATURA DI CALCESTRUZZO AERATO AUTOCLAVATO

Questo metodo di prova consente di determinare la permeabilità al vapore acqueo in regime permanente di elementi di muratura di calcestruzzo aeratoautoclavato alle estremità superiore e inferiore del campo igroscopico.

EN 772-16 DETERMINAZIONE DELLE DIMENSIONI DEGLI ELEMENTI DI MURATURA

La norma EN 772-16 fornisce le indicazioni sulle procedure di misurazione delle dimensioni degli elementi di muratura per quanto riguarda le dimensioni generali, dei setti interni etc.

EN 772-18 DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA AL GELO/DISGELO DEGLI ELEMENTI DI MURATURA DI SILICATO DI CALCIO

Grazie a questo metodo di prova si determina il grado di possibile deterioramento delle caratteristiche meccaniche degli elementi di muratura di silicato di calcio sottoposti a cicli di gelo/disgelo.

EN 772-20 MISURAZIONE DELLA PLANARITÀ DELLE FACCE DEGLI ELEMENTI DI MURATURA

Questo metodo di prova fornisce indicazioni su come misurare il grado di planarità degli elementi di muratura di calcestruzzo, pietra agglomerata e pietra naturale.

ANSI 137.1 e METODO B.C.R.A.



ANSI A137.1 – ANSI A326.3

Questo metodo di prova si avvale dell’utilizzo del tribometro BOT 3000E della Regan Scientific. Viene determinato il Coefficiente d’Attrito Dinamico sulle superfici bagnate da una soluzione saponosa.
La determinazione di questa caratteristica può essere eseguita da STONELAB sia sulla base di provini spediti direttamente in laboratorio, sia su superfici già posate in opera.

METODO B.C.R.A. – D.M. 236/1989 (8.2.2.)

Anche questa metodologia di prova utilizza il tribometro BOT 3000E e si basa sulla determinazione del Coefficiente d’Attrito Dinamico in condizioni Dry e Wet. Può essere utilizzato sia il pattino in gomma dura, sia quello in cuoio.